Turner
Regia: Mike Leigh
Con Timothy Spall, Dorothy Atkinson, Marion Bailey, Paul Jesson, Lesley Manville, Martin Savage, Ruth Sheen, Sam Kelly, Jamie Thomas King
Gran Bretagna, 2014
Questa lunga pellicola di Mike Leigh è incentrata sugli ultimi anni di vita di William Turner, pittore inglese vissuto a cavallo fra Settecento e Ottocento, morto a Chelsea nel 1851 all'età di settantacinque anni. Un film storico dunque, incentrato su un uomo che visse la carriera di pittore con intensità e che fece del mestiere di artista la sua ragione di vita.
Il film punta a mettere in luce le contraddizioni di Turner, artista affermato ai più alti livelli ma timoroso di essere in qualche modo dimenticato dai posteri, burbero e insensibile alla morte della figlia ma capace di amare in modo delicato una vecchia locandiera conosciuta da poco. Ne esce il ritratto di un uomo dalle molte sfaccettature, restio alle celebrazioni e al denaro quando invece potrebbe ottenerli, refrattario agli ambienti pomposi e altolocati, portato a bere alcol ma non dominato da esso.
La scelta di mostrare solo l'ultima parte della vita del pittore è una scelta decisiva e vincente da parte del regista e sceneggiatore Mike Leigh. L'arco di tempo mostrato nel film è un'epoca in cui Turner ha già ottenuto il successo, e in qualche modo potrebbe perderlo. Il pittore non godeva dei favori della Regina Vittoria, innanzitutto. Piacere o meno alla Regina aveva conseguenze pratiche notevoli, perché la testa coronata, oltre a essere un'acquirente di quadri pagati a un alto prezzo, poteva influenzare i sudditi con le sue opinioni. Ed è proprio questo che viene mostrato nel film. Turner diventa un grande del passato che nella Londra vittoriana sembra non essere più degno di rispetto, deriso dalla Regina e dalla sua cerchia di nobili e messo in ridicolo nelle commedie teatrali.
Prendono piede in quegli anni delle innovazioni tecnologiche che promettono di cambiare il volto del mondo. Turner ha il primo sentore di trovarsi in un mondo in rapido mutamento quando vede la nave a vela Téméraire trainata da una barchetta a vapore, portata in porto per essere fatta a pezzi. La sensazione non del tutto messa a fuoco di essere di fronte a un mondo, il suo, che sta sparendo sotto i suoi occhi non gli impedisce di dipingere quella scena in uno dei suoi capolavori, "La valorosa Téméraire trainata al suo ultimo ancoraggio per essere demolita".
Questa sorta di angoscia latente esorcizzata con la pittura affiora con violenza in superficie quando a Londra si diffondono i laboratori fotografici. Turner, appartenente a un mondo di fatto privo di tecnologia, teme che questa innovazione spazzerà via la pittura, immaginando un futuro in cui le fotografie avranno soppiantato i quadri.
"Turner" è un film biografico in cui il regista non ha prestato attenzione solo al suo personaggio principale (ricostruendo la sua vita con un uso interessante dell'ellisse), badando anche a ricostruire quello scorcio di Ottocento dal punto di vista culturale e sociale, e prestando attenzione alla ricostruzione delle ambientazioni, in particolare alcuni dei paesaggi dipinti da Turner.
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