08 novembre 2024

L'uomo senza volto (1993)

 


L'uomo senza volto
Regia: Mel Gibson
USA, 1993

Diretto e interpretato da Mel Gibson nel ruolo di un uomo dal volto per metà sfigurato a causa di una tremenda ustione, L'uomo senza volto ha come protagonista il giovanissimo Nick Stahl, tredicenne all'epoca delle riprese, che dopo questa prima pellicola avrà una soddisfacente carriera cinematografica (con un ruolo anche in Sin City di Frank Miller e Robert Rodriguez).
Ambientato in un paesino nel nord-ovest degli Stati Uniti dove tutti si fanno gli affari degli altri, alla fine di un decennio - gli anni Sessanta - in cui montava la protesta contro la guerra nel Vietnam e iniziavano a spopolare i figli dei fiori, questo film è un dramma per spettatori di tutte le età nel quale il preadolescente Chuck Nordstadt (Nick Stahl) incontra casualmente Justin McLeod (Mel Gibson) e gli chiede di fargli da insegnante di latino e geometria perché alla fine dell'estate dovrà sostenere il test d'ingresso all'accademia militare di West Point.
Elementi portanti della trama sono il mistero dietro al volto sfigurato di McLeod (e più in generale dietro alla sua persona: nessuno nella cittadina lo conosce perché vive completamente isolato, e su di lui circolano voci di tutti i tipi), il rapporto fra Nordstadt e McLeod (il primo propenso a vederlo come un mostro, il secondo restio a fargli da insegnante) e il rapporto conflittuale fra Nordstadt e i suoi famigliari.
L'uomo senza volto è un film sulla crescita (nel senso della maturazione che porta a diventare adulti) e sullo studio e l'apprendimento (intesi come trasmissioni di conoscenze e valori che non formano solo un bagaglio di nozioni, ma che contribuiscono alla maturazione e alla crescita interiore, dando vita a un legame intenso fra maestro e allievo), nel quale questi temi sono affrontati con intelligenza e cognizione di causa.
Che la trama sia totalmente telefonata non è affatto una pecca (tra l'altro si capisce che gli autori del film ne erano perfettamente consapevoli), perché l'attenzione di Gibson è focalizzata interamente sul costruire mattone dopo mattone il rapporto fra i due personaggi e la loro evoluzione psicologica.
In definitiva L'uomo senza volto è un buon film che si colloca sulla scia di classici di quegli anni come Stand by me e L'attimo fuggente.

Da segnalare alcuni riferimenti fumettistici. Il ragazzino è un appassionato di fumetti di supereroi. Viene mostrato mentre legge un albo di Thor e uno di Batman, e quando il suo insegnante gli chiede di scrivere un tema lui scegli come argomento proprio i supereroi della Marvel (scrive un tema sul perché Silver Surfer è un personaggio migliore di Spider-Man). Nell'albo di Batman letto dal ragazzo compare Due Facce: è un riferimento all'aspetto di McLeon, che ha mezzo volto sano e mezzo sfigurato. 

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