Sotto il segno del pericolo (1994)
Sotto il segno del pericolo
Regia di Phillip Noyce
Con Harrison Ford, Willem Dafoe, Anne Archer, James Earl Jones
USA, 1994
"Sotto il segno del pericolo" è il terzo film con protagonista Jack Ryan (Harrison Ford), personaggio creato dal romanziere Tom Clancy già visto in "Caccia a Ottobre Rosso" e "Giochi di potere".
Il film uscì nel 1994, quando il Presidente degli Stati Uniti era Bill Clinton, entrato in carica a gennaio del 1993. Invece il romanzo da cui è tratto il film uscì nel 1989, l'anno in cui George Bush succedette a Ronald Reagan. Lo dico perché uno dei personaggi del film è un Presidente degli Stati Uniti fittizio, e i temi della pellicola sono la guerra alla droga e l'interventismo statunitense in Sud America. Per quanto il Presidente del film sia fittizio, è chiaro che Clancy prima e gli autori del film poi avevano in mente il Presidente vero e la sua vera politica, che nel caso di Reagan riguardava l'interventismo nell'America Centrale, oltre ovviamente alla guerra alla droga. Dunque il film fu realizzato tenendo a mente Reagan e la sua politica.
In effetti i temi della politica interventista a sud degli Stati Uniti e della guerra alla droga hanno un ruolo centrale nel film, e sono sviluppati in maniera tutt'altro che accomodante nei confronti dell'amministrazione americana. Gli sceneggiatori John Milius (quello di Apocalypse Now, non a caso), Donald E. Stewart e Steven Zaillian affrontano la questione senza ipocrisie e senza alcun intento propagandistico o assolutorio, in un film che non era certo di nicchia.
L'unico grosso difetto del film è una sbavatura della regia nel confronto finale fra Jack Ryan e i narcotrafficanti colombiani, nel quale il protagonista e i suoi due alleati sono ritratti come dei classici personaggi da film d'azione alla Bruce Willis. Il che stona con il resto del film (soprattutto per quanto riguarda Ryan), che invece è molto equilibrato e privo di questi eccessi.
Questo "Sotto il segno del pericolo" non fa gridare al capolavoro, ma tutto sommato è un buon film, e questa sbandata nel finale non lo rovina.
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