Arabesque
Regia: Stanley Donen
Con Gregory Peck, Sophia Loren, Alan Badel, Kieron Moore
USA, 1966
Protagonista di Arabesque è un professore universitario specializzato nella decifrazione dei geroglifici che viene "assunto" con la forza per decrittare un messaggio cifrato. Da qui si ritroverà immischiato in un'intricata vicenda di spionaggio e doppi giochi, al fianco di un'affascinante Sophia Loren.
Il film deve molto alla lezione di Alfred Hitchcock, tuttavia non è affatto una copia e ha una sua anima. Pur collocandosi nel filone dello spionaggio e degli intrighi internazionali, la pellicola è contraddistinta da una marcata ironia che non scade mai nella farsa, neanche quando vengono proposte delle scene volutamente sopra le righe (i tentativi di uccidere i protagonisti con una palla da demolizione e con tre trebbiatrici).
Alcuni personaggi sono arabi, e forse per questo motivo è stato dato al film il titolo e soprattutto la forma di un arabesco, stile ornamentale è caratterizzato da elementi geometrici che si intrecciano in modo sinuoso e ripetitivo fino a formare un disegno intricato. Tale è l'ossatura del film, un intreccio sinuoso di doppi e tripli giochi su cui si dipana un arabesco cinematografico dal ritmo sostenuto.
Altra caratteristica del film da mettere in evidenza è l'uso della fotografia nella parte iniziale per creare un interessante gioco di specchi.
Arabesque è un film in linea con la tradizione e lo spirito del tempo che non dimostra però i segni dell'invecchiamento e del deperimento.
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