Diabolik diventa un telefilm
Da Virgilio:
Mediaset e Canalplus hanno raggiunto l'accordo con la casa editrice di Diabolik per la realizzazione di un telefilm in sei puntate sul 'Re del Terrore' che uscirà tra la fine del 2011 e la primavera del 2012. Lo ha svelato Mario Gomboli, autore del celebre personaggio dei fumetti e direttore della sua casa editrice Astorina. "E' una produzione italo-francese - ha detto durante il convegno 'Diaboliteknico' al Politecnico di Milano che inaugura oggi anche una mostra su Diabolik - e se tutto va per il verso giusto i tempi sono quelli. C'è un contratto per sei episodi".
Quanto all'ipotesi di realizzare in futuro anche un lungometraggio, Gomboli ha spiegato che finora "non si è ancora trovato un punto d'incontro tra le nostre pretese e quelle dei produttori. Se mai si farà un film su Diabolik dovrà essere rispettoso del personaggio. Vale anche per il telefilm, ma lì è stato più facile trovare un compromesso. Una proposta ce l'ha fatta Luc Besson, che è venuto in redazione, ma voleva avere l'ultima parola sulla sceneggiatura e voleva poterla cambiare in corso d'opera. Gli abbiamo detto di no".
Mediaset e Canalplus hanno raggiunto l'accordo con la casa editrice di Diabolik per la realizzazione di un telefilm in sei puntate sul 'Re del Terrore' che uscirà tra la fine del 2011 e la primavera del 2012. Lo ha svelato Mario Gomboli, autore del celebre personaggio dei fumetti e direttore della sua casa editrice Astorina. "E' una produzione italo-francese - ha detto durante il convegno 'Diaboliteknico' al Politecnico di Milano che inaugura oggi anche una mostra su Diabolik - e se tutto va per il verso giusto i tempi sono quelli. C'è un contratto per sei episodi".
Quanto all'ipotesi di realizzare in futuro anche un lungometraggio, Gomboli ha spiegato che finora "non si è ancora trovato un punto d'incontro tra le nostre pretese e quelle dei produttori. Se mai si farà un film su Diabolik dovrà essere rispettoso del personaggio. Vale anche per il telefilm, ma lì è stato più facile trovare un compromesso. Una proposta ce l'ha fatta Luc Besson, che è venuto in redazione, ma voleva avere l'ultima parola sulla sceneggiatura e voleva poterla cambiare in corso d'opera. Gli abbiamo detto di no".
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